#DigitalFestival 2012 di Torino, la mia esperienza

Pubblicato: 31 Maggio 2012 in Eventi web
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Officine Grandi Riparazioni Torino

Ore 6 del mattino: la sveglia impostata sul cellulare rompe il silenzio e il sonno in cui eri assorto. Pochi secondi, e realizzo che oggi sarò al Digital Experience Festival!

Avevo organizzato la mia partecipazione da qualche giorno, essere presenti lungo tutti i 9 giorni del Festival, non vivendo a Torino, era impossibile, dunque ho scelto una delle giornate con gli workshop che più mi incuriosivano. Per il resto, ho sopperito con i live streaming resi disponibili sul sito ufficiale! (L’hashtag ufficiale dell’evento è #digitalfestival)

In un paio d’ore (grazie Trenitalia grazie per il miracolo della puntualità!) sono alla stazione di Torino Porta Susa, a pochi passi dalle Officine Grandi Riparazioni. Solo qualche parola sulla location: é ammirevole che un ex complesso industriale che stava per essere dismesso sia diventato, per opera di Comune, Provincia e Regione, un polo attrattivo per la promozione della creatività digitale, elemento di cui in Italia abbiamo bisogno come il pane.

L’organizzazione degli spazi è coerente e ariosa, e si integra senza sovrapposizioni con la mostra “Fare gli Italiani”, dedicata al 150°anniversario dalla nascita d’Italia. Obiettivi e struttura del Festival, organizzato dall’associazione “Luoghi di Relazione”, sono ben spiegati sul sito web della manifestazione; io vi voglio raccontare due degli eventi a cui ho preso parte, il workshop sulla #CreativitàDigitale come motore d’innovazione, e quello sulle prospettive della #MobileRevolution e gli sviluppi previsti per i prossimi anni.

Locandina Digital Experience Festival 2012

Creatività Digitale

Pochi minuti dopo le 9.30 arrivo in Sala Duomo, giusto in tempo per l’incipit del discorso dei relatori. Sono presenti i principali esponenti del Laboratorio di Progettazione Multimediale dell’Università di Torino, e si entra subito nel vivo cercando di definire un concetto polisemico come quello di Creatività Digitale. Rispetto a quello di innovazione, che esprime un’evoluzione prevedibile e il progresso lineare della tecnologia tramite la reingegnerizzazione dei processi, la creatività é un processo di rottura e ribaltamento degli schemi, una forza dirompente che approccia l’analisi e la soluzione dei problemi in maniera non convenzionale.

La digitalizzazione è entrata a far parte appieno delle vite degli Italiani, per la precisione i 2/3 della popolazione fruisce di contenuti o possiede supporti che sfruttano questa nuova tecnologia.

Il Laboratorio di Progettazione Multimediale ha identificato, tramite analisi sul territorio e interviste in profondità, 12 poli d’innovazione con uno specifico dominio tecnologico. Dopo la fase di ricognizione, sono stati messi a punto progetti d’innovazione di prodotto e di processo attraverso il miglioramento dell’interazione con l’utente, su cui gli Enti Istituzionali hanno fatto convergere gli investimenti. Tra i progetti di cui é stata esposta la case history, ho trovato esemplari:

  • ADAM (Automatic Digitisation of Audio Video Materials): il passaggio al digitale è ineluttabile, e questo pone il problema della scomparsa dell’enorme mole di materiale audio e video conservato su supporti analogici. Il progetto, che fa convergere il mondo dei media con quello dell’IT, si inserisce nella filiera di produzione degli archivi locali e nazionali, e opera il recupero di questi materiali, privilegiando formati audio e video non compressi, che non comportano perdità di qualità.
  • DI.DO.S (Digitalizzazione Documenti Sonori): in linea con il progetto precedente, ma focalizzato sul recupero e il restauro di documenti sonori, conservati su oltre 300 dischi in vinile appartenenti al Museo Nazionale del Cinema.

Mobile Revolution

Partiamo da un assunto: lo smartphone non è la replica in formato micro di un pc desktop. E’ un device “intimo”, che ci segue in ogni passo e che controlliamo più volte durante il giorno, quindi è  il punto di connessione e di interscambio tra mondo virtuale e mondo reale, non strumento di passaggio ad una realtà “altra”.

Le infrastrutture tecnologiche si stanno adeguando all’esplosione del fenomeno, ampliando ad esempio la larghezza di banda disponibile, e nuovi mercati stanno emergendo, come il Mobile Advertising e il Mobile Commerce.  In Italia, in modo particolare, la penetrazione dello smartphone è avvenuta in un ristretto lasso di tempo e evidenzia un trend in costante crescita.

Smartphone user experienceA queste considerazioni ne segue, come diretta conseguenza, un’altra: la user experience é uscita dall’ambito del Mobile per invadere altri ambiti, e dunque al design del device deve integrarsi in maniera sinergica il design del servizio. Ciò ha grosse implicazioni nel ripensamento delle leve commerciali e di marketing con cui le aziende si propongono ai clienti.

Durante il workshop è stato presentato per bocca di Alessandro Leonardi, responsabile di progetto, il caso di Poste Italiane. L’azienda ha investito con decisione nell’implementazione di applicazioni mobile che supportino i nuovi servizi (carte prepagate, conti Bancoposta). Notevole anche la case history di Joinpad, presentata dal CEO Mauro Rubin, una delle prime e migliori applicazioni in tema di augmented reality.

Ci si è lasciati con questa riflessione: per progettare applicazioni e device sempre più smart, l’elemento che in futuro non si potrà fare a meno di approfondire e conoscere è il comportamento umano e gli strumenti che migliorano la user experience.

Per concludere, vi segnalo uno degli workshop programmato per venerdì 31 maggio: “Twitter, come fai a saperlo?“, dedicato alle potenzialità del social di micro-blogging e dell’informazione dal basso.

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