#Revenge: l’apoteosi del plot twist che genera dipendenza

Pubblicato: 21 giugno 2012 in TV e dintorni
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Cast del serial tv ABC Revenge

fonte immagine: pagina ufficiale Facebook Revenge ABC

Se volessi trovare una metafora culinaria per descrivere il nuovo serial targato ABC, sarebbe certamente la paella: un piatto unico della tradizione spagnola che miscela ingredienti di terra e di mare per un risultato ricco ed.. esplosivo!

Revenge, novità del palinsesto americano per la stagione 2011/12, ha fatto il suo esordio di mercoledì sera nel settembre 2011, mantenendo per tutti i 22 episodi un buon livello di gradimento, con un’audience tra i 7 e gli 8 milioni di spettatori, e un rating che ha superato anche i 2.5 punti. In tempi di vacche magre per le reti generaliste anche oltreoceano, non si può parlare di fenomeno, ma certo di successo sì, considerato anche il low budget con cui è stato confezionato. Tanto che, nonostante un iniziale tentennamento da parte della rete, Revenge è stato rinnovato per una seconda stagione e promosso la domenica sera, in uno slot orario competitivo che per 8 anni è stato appannaggio di Desperate Housewives.

Il telefilm si inserisce nel filone dei drama series, dove personaggi dai caratteri ben delineati, per certi aspetti bidimensionali, lottano l’uno contro l’altro per raggiungere un obiettivo personale, che sia il sovvertimento o la difesa di un ordine costituito. L’ispirazione al romanzo Il conte di Montecristo è lampante, va dato atto però che la sua declinazione in salsa femminile aggiunge nuovi elementi e sfumature ad una storia che per il resto è ambientata nella contemporaneità degli Hamptons, dove ricche e potenti dinastie familiari si sollazzano a suon di party sulla spiaggia mescolati a vendette pubbliche e personali.

Gli aspetti originali non mancano,  anche se vengono inseriti in una trama di genere collaudata. In questo, Revenge strizza l’occhio ad atmosfere 80s di celebri telefilm come Dallas o Dynasty, che pure in Italia all’epoca ebbero un riscontro di pubblico stupefacente sulla nascente televisione commerciale.

Se come me l’hai seguito su Foxlife o.. per vie traverse, ha poco senso che ti racconti la storia, anche se il confronto con la nicchia di fan accaniti è sempre stimolante. Se non l’hai seguito, non ti voglio togliere il gusto della sorpresa, né anticiparti nulla che ti farebbe fuggire lontano dal mio blog stile Road Runner (Beep Beep) in Wile Coyote; giustamente si viene ancora decapitati per uno spoiler fuori posto! 😀

Ti vorrei dare però 3 motivi per seguirlo, se non l’hai ancora fatto. Se Revenge inizia a prenderti, dubito che lo lascerai al termine della prima stagione, anzi ti ritroverai davanti alla tv o allo schermo del tuo pc a parteggiare per il tuo character preferito come nemmeno un ultrà che assiste al derby della sua squadra del cuore!

I PLOT TWIST, O COME SOBBALZARE SULLA SEDIA OGNI 10 MINUTI

“This is not a story about forgiveness” è una delle frasi incipit del serial. Io aggiungerei “This is not a story for faint-of-heart”. Questo aspetto è a mio parere uno dei punti forti della storia, ma per altri aspetti anche una debolezza.

Revenge ci mostra il percorso tortuoso di Emily Thorne, aka Amanda Clarke – interpretata dalla ottima e decisamente nel ruolo Emily Vancamp – alla ricerca di vendetta per il padre, incarcerato ingiustamente e accusato di aver preso parte ad un complotto terroristico internazionale. Emanda, come è stata rinominata la protagonista dai fan sul web, torna negli Hamptons con una falsa identità, decisa a distruggere la dinastia dei Grayson e della sua matriarca Victoria.

Mettersi contro una dinastia del genere per una persona qualunque è come spostare di latitudine un continente. Difficile farlo senza causare danni. Il serial vive di continui ribaltamenti, agnizioni, peripezie. situazioni che si risolvono inaspettatamente nel giro di poche scene. Un andazzo che ricorda molto il genere soap opera, solo che quest’ultimo spesso cade nel bislacco. Revenge sfrutta, in maniera un po’ ruffiana, questo espediente narrativo, anche se alla lunga rimane l’elemento principale, facendo mancare al plot un po’ di credibilità.

CHARACTERS A META’ TRA FUMETTO E CARICATURA

Victoria Grayson on Revenge. Actress: Madeleine StoweCiascun episodio si apre e si chiude con la voice-over della protagonista, che riflette su se stessa e sulla liceità della sua vendetta. Tutti gli elementi tentano di dare solennità al racconto, ma ti confesso che il piacere di guardare il serial è pari a quello che da piccoli avevamo nello sfogliare il nostro fumetto preferito.

La trama è appassionante ma insieme scorrevole. Non aspettarti il drammone infarcito di pensieri escatologici sul perché delle cose. I personaggi sono delineati con il giusto mix di realismo e leggerezza e fanno prevalere l’azione sulla riflessione. Revenge non ha nulla da  insegnare, una morale sottesa al racconto, ma è certamente entertaining, alla stregua di una partita di calcio, dove però in campo non ci sono due squadre, ma tutti giocano contro tutti.

Per questo motivo, il meccanismo di identificazione/immedesimazione nel personaggio scatta con estrema facilità. E, alla fine, sorridere per le situazioni caricaturali, come certi dialoghi e i sorrisi finti della matriarca Victoria, è inevitabile.

TV E SOCIAL, GARANZIA DEL FANDOM

Su molte cose gli Americani sono avanti. Tra queste, hanno intuito le potenzialità dei social network per aumentare l’engagement delle loro produzioni televisive. A differenza della televisione nostrana, che ormai vive in un panorama povero di novità, i broadcaster americani da tempo sanno che gli appassionati cercano sul web informazioni sui loro beniamini – che si parli dell’attore o del personaggio, è indifferente -, e soprattutto amano condividere il loro pensiero con altri appassionati all’interno delle community.

Revenge Poster

Come ogni altro serial che si rispetti, anche Revenge è presente su Facebook, con un pagina con oltre 1 milione di fans, e su Twitter con un account che conta oltre 120.000 follower. Per non parlare di tutte le pagine non ufficiali che nascono in ogni parte del mondo, e sulle quali si possono leggere i commenti più svariati, e di quelle dedicate ai singoli attori.

Al di là dell’indotto indiretto che la presenza sul web realizza soprattutto in termini pubblicitari, la presenza capillare sul web genera fenomeni di fandom che si autoalimentano attraverso la fidelizzazione del pubblico e generano attenzone e curiosità.

E tu, sei rimasto folgorato dalla prima stagione? Avresti cambiato qualcosa oppure Revenge ti è piaciuto così come Mike Kelley, il creatore, ce l’ha proposto?

Qual è il personaggio che scatena il tuo tifo da stadio?

Aspetto i tuoi commenti!

commenti
  1. Stefano ha detto:

    Grazie per avermelo fatto conoscere!

  2. Matteo Pecora ha detto:

    Revenge è una della novità più interessanti dello scorso anno. Era partito in sordina ma poi ha recuperato alla grande. Se gli autori si giocano bene le loro carte, la seconda stagione sarà anche più bella della prima. Peccato soltanto che né Rai né Mediaset hanno acquistato i diritti in chiaro, ma andrà comunque in onda in autunno su Deejay Tv.

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